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Tunnel di luce, senso di pace, esperienze extracorporee.
Sono i racconti di chi è morto per qualche minuto
ed è resuscitato dopo un incidente o un arresto
cardiaco.
La prova che c’è vita dopo la morte, per
chi è religioso.
Per gli altri uno scherzo della biologia.
Ora, uno studio olandese dice che è vero: anche
se il cervello è "spento", quelle strane
visioni non sono inventate.
I racconti sono sempre uguali: "Si vede una grande
luce dentro un tunnel".
Si sente una grande pace.
Si incontrano i propri cari morti, gli si parla.
Poi si esce dal proprio corpo, leggeri.
E ci si vede dall’alto, come una telecamera puntata
in basso che lentamente sale verso l’alto.
Un film fatto in casa, con la cinepresa in mano quasi
a voler ricordare quell’ultimo
momento: steso su una strada dopo l’incidente,
mentre un medico cerca di rianimarti; su un letto di
ospedale con i tuoi parenti che piangono; mentre l’acqua
gelida del fiume dove sei caduto ti si chiude sopra la
testa.
Sono i ricordi di chi è stato dato per morto ed è tornato
a vivere.
La prova che c’è vita dopo la morte?
Suggestioni e scherzi del cervello sotto stress?
No, non vogliamo scomodare paradisi e inferni.
Alcuni medici hanno raccolto le dichiarazioni di persone
non più di una settimana dopo che erano uscite
dallo stato di cosiddetta "morte clinica".
Morte clinica che in medicina definisce lo stato di incoscienza
derivato da un’insufficiente apporto di sangue
al cervello.
Cosa ne è uscito?
Che il 18 per cento dei pazienti "risorti"
ricordava in parte cosa succedeva intorno a loro, mentre
erano clinicamente morti.
E che un'altra porzione, fra l’8 e il 12 per cento,
riferiva esperienze tipo l’aver visto una grande
luce dentro un tunnel o aver parlato con parenti e amici
morti.
E comunque molti di loro ricordavano nel dettaglio la
loro esperienza di trapassati.
Difficile, dicono ora gli scienziati, che si siano inventati
tutto.
Se l’esistenza della vita oltre la morte resta
un problema di fede o di dogma religioso, le perplessità
scientifiche non mancano.
Quelli che hanno vissuto questa esperienza di morte apparente
non hanno più paura dell’aldilà.
E si dicono cambiati profondamente: più amorevoli
verso il prossimo, più gentili e compassionevoli.
Penso che non esiste la morte, ma una rinascita e che
esiste una vita oltre la vita e un cambiamento dallo
stato fisico a quello spirituale, e non bisogna avere
nessuna paura. |
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Amatevi, ma non tramutate l'amore in un legame.
Lasciate piuttosto che sia un mare in movimento tra le sponde opposte delle vostre anime.
Cantate e danzate insieme ma permettete a ciascuno di voi d'essere solo
~ Kahlil Gibran ~ |
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